Uomo: conosci te stesso

"Conosci te stesso" è scritto sul tempio di Delfi.
"Conosci te stesso" era il motto di Socrate.

Giovanni Paolo II, nella sua Lettera Enciclica "Fidelis e Ratio", riparte proprio da qui.

Scrive il Papa : "Più l'uomo conosce la realtà e il mondo, e più conosce se stesso, nella sua unicità". "Ogni scoperta dell'uomo deriva dalla meraviglia suscitata dalla scoperta del Creato..."

In altri termini, per Giovanni Paolo II, lo studio della realtà che ci circonda, anche tramite costruzioni umane come la filosofia e la scienza, ci porterà a Dio. Purche' siamo lberi da condizionamenti.

Proprio per questo dobbiamo ripartire da qui, dalle basi, per combatte la "malattia del secolo", cioè il relativismo, che sta uccidendo tutto, anche la filosofia.

L'epoca che stiamo vivendo, dice Giovanni Paolo II, ha sostituito la legittima pluralità delle posizioni filosofiche con un indifferenziato pluralismo, fondato sull'assunto che tutte le posizioni si equivalgono.

Pensiamo solo alla discussione in atto oggi sui matrimoni omosessuali, che sembrano ai piu' una conquista di civiltà. Che senso di progresso possono avere per l'umanità?

Anche il rigore scientifico, su cui si è basato il progresso scientifico fino alla modernità, in realtà in alcune discipline si sta perdendo.

Pensiamo al darwinismo. Si tratta in effetti di un'ipotesi ma, più che un'ipotesi scientifica, sembra più che altro la ricerca spasmodica di un'alternativa a Dio, cioè all'inafferrabile, al mistero, a tutto ciò che va oltre le capacità umane.

Di scientifico in senso stretto, il darwinismo, a ben pensare, non ha nulla. Si tratta di tua teoria basata su alcune evidenze, che però e' stata portata all'estremo di conclusioni senza senso, e che viene continuamente adattata perche' fa acqua dappertutto. Ma viene comunque insegnata nelle scuole, al pari della matematica o della fisica.

Il darwinismo però è solo un esempio della perdita di razionalità dell'uomo moderno. Pensiamo ad esempio ai totalitarismi atei del 900. Dov'era finita la Ragione quando si teorizzava la bontà (o almeno l'ineluttabilità) dei totalitarismi del '900?  Perchè doveva essere assolutamente ateo il Comunismo? Perchè la Religione doveva essere l'oppio dei popoli? Per caso l'ateismo è stato imposto per salvare la scienza?

Il realtà oggi si parla molto di razionalità (e ragione), ma la si pratica poco. E ci sono in circolazione poche menti veramente libere da condizionamenti...

La conseguenza di tutto cio' e' una ignoranza imperversante nella società. C'e' tanta omologazione, e certi aspetti fondamentali dell'esistenza umana, un po' scabrosi perche' ti interrogano nel profondo dell'anima, sembrano non interessare più a nessuno.

Non vi e' piu' la ricerca delle verità assolute e condivise, che sono quelle su cui devono poi poggiare le società veramente solide: "non uccidere", "non rubare", "non dire il falso", "rispetta l'opinione altrui".

Non c'è piu' ricerca di Dio, che è per me la sintesi di tutto.

Mi ha detto un giorno mio zio Corrado: dobbiamo riscoprire la maieutica... Gia'! In effetti i totalitarismi sono basati proprio sull'opposto della maieutica.

Rimettiamoci al lavoro!




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